La storia di Vittorio
Vittorio, medico di 26 anni, da quando ha memoria ha sempre avuto paura del vuoto.
La sua infanzia si svolgeva ai tempi in cui il figlio di Eric Clapton era precipitato da una finestra di un grattacielo a NewYork scuotendo le emozioni di molti.
La madre di Vittorio é vittima di un trauma “ecologico” e inconsapevolmente traumatizza il figlio vietandogli di avvicinarsi a finestre, terrazzini, ringhiere e qualunque altro luogo posto in alto spiegandogli che «la testa pesa più del corpo» e dunque cadrebbe.
Alle elementari i compagni di classe sanno della paura del vuoto di Vittorio e lo accudiscono e lo proteggono dalle ringhiere delle scale della scuola permettendogli di scenderle incollato ai muri, strisciando contro le pareti.
Vittorio cresce con la “convinzione che riconosce assurda” di non potersi avvicinare a qualunque cosa offra la vista del vuoto. Infatti ha sempre abitato case al piano terra e, in certe situazioni, si è trovato in forte imbarazzo a causa di questa patologia senza per questo avere il coraggio di chiedere aiuto.
Vittorio é in terapia con me per altri motivi e mai -perché ne aveva troppa vergogna- mi aveva parlato della paura del vuoto. Lo invito a farlo con le parole, i gesti di cui ha bisogno e mi spiega che la sua paura più grande è quella di poter scavalcare la ringhiera ubbidendo ad un istinto indefinito a buttarsi giù attratto dal vuoto come “quel bambino”.
Mi confessa che giá da un po’ di tempo voleva chiedermi se eseguivo la tecnica di desensibilizzazione sistematica per aiutarlo a superare questa sua difficoltà ma non osava perché pensava che non la conoscessi.
Lo tranquillizzo dicendo che possiamo fare di più: possiamo risolvere in brevissimo tempo il suo problema -dal momento che abbiamo una buona relazione terapeutica- con l’Emdr.
Nel raccontare la storia delle sue paure Vittorio si irrigidisce, comincia a sudare e ad assumere una espressione terrorizzata.. La nostra relazione terapeutica però é vincente e facciamo due sedute di emdr risolvendo un problema che durava da oltre venti anni.
La volta successiva, che ho rivisto Vittorio, finita la nostra seduta, accompagnandolo alla porta nel rivedere la tromba delle scale (del mio studio) gli chiedo com’é andata con l’emdr del vuoto?
«È incredibile» dice, «non si può raccontare, la gente non ci crede, sembra che parli di magia.. Io mi sporgo dalla tromba delle scale al quinto piano ma tutto quello che ho vissuto prima ora è lontano. Non ci penso più».
Mi dice questo sporgendosi dalla tromba delle scale incredulo lui stesso.
La Psicoterapia é prima di tutto alleanza e fiducia, saper dare al paziente quanto gli serve per potersi fidare per lavorare con noi. Questo risultato é stato raggiunto in modo casuale giusto perché il paziente ha smesso di tacere circa il suo disagio che limitava la sua vita ma con cui aveva imparato a conviverci
I risultati della psicoterapia cognitiva integrata dall’emdr sono eccellenti sia in un percorso di cura più lungo nel tempo sia su temi specifici risolvibili in minor tempo come l’eiaculazione precoce, le separazioni, i tradimenti, i lutti, ecc..
In tutti i casi é necessaria prima una buona relazione terapeutica affinché il paziente possa adeguarsi al piano di cura stabilito per lui.