Lorella mi chiede una terapia di coppia, si presenta da sola, mi espone parte dei fatti ed io mi rendo conto di non poter accettare la sua richiesta, le sottolineo che non mi sta portando un problema di “coppia” ma un problema che andrebbe meglio definito, che sarei disposta a prendermi cura di lei perché mi sembra più bisognosa rispetto “al suo lui”. Nello stesso tempo le fornisco il nominativo di un collega, al quale “il suo lui” potrebbe rivolgersi, se fosse realmente motivato a fare un suo percorso di chiarezza personale.
Lorella accetta la mia spiegazione che qui ho estremamente anticipata e sintetizzata e concordiamo il nostro prossimo appuntamento.
Chi è Lorella
Lorella ha 33 anni, vive a Milano, laureata in giurisprudenza, è una professionista che si è specializzata in un settore molto particolare e non fa fatica a trovare lavoro e fare carriera. Per questa sua specializzazione e per sue qualità personali raggiunge livelli di responsabilità molto avanzati per l’età che possiede.
É alta 180 cm, ha una bellissima presenza, veste con stile, ha una proprietà di linguaggio spiccatissima, é molto colta e intelligente e tutte queste caratteristiche renderanno il percorso e l’uscita dal brutto e lungo momento di crisi che sta attraversando, molto breve.
La storia in sintesi
Lorella ha una storia che dura oltre 10 anni con Luigi, sposato con due figli. Quando Lorella conosce Luigi lei ha 23 anni ed é alla sua prima esperienza amorosa ed anche alla sua prima occupazione professionale mentre Luigi ha appena avuto un figlio dalla moglie, concepito pare, in un momento in cui la relazione matrimoniale sembrava in crisi. Alla nascita del bambino la moglie di Luigi si trasferisce dalla propria madre a Genova per essere aiutata nell’accudimento del neonato.
Man mano che la lontananza della moglie dal marito si protrae Lorella comincia a credere-convincersi che forse non ritornerà più a Milano e che la separazione di fatto si stabilizzerà e definirà altrimenti. Dopo un anno la moglie di Luigi rientra e lui promette a Lorella di prendere la situazione in mano e risolverla con la propria moglie. Questo ovviamente non avverrà, anzi, dopo cinque anni Luigi concepisce con la moglie un secondo figlio (sempre per risolvere la crisi matrimoniale)…. Lorella si sente tradita (…) e vorrebbe rompere la relazione con lui ma non ci riesce. Ecco perché:
La relazione “DI COPPIA” con Luigi in senso stretto
Lorella lavorando insieme, vede Luigi tutti i giorni e fa accanto a lui molta fatica a portare avanti il suo quotidiano, mantenendo un equilibrio che non mandi in crisi la professione che svolge e a cui tiene tantissimo.
Inoltre Lorella subisce una insistente pressione psicologica da parte di Luigi che gioca il ruolo della persona oltre che fragile anche bisognosa ed é grazie a questo atteggiamento che mette Lorella in confusione rendendola vulnerabile e incapace di vedere chiara la sua realtà personale per poter prendere qualunque decisione in merito alla sua storia. Ecco cosa dice Lorella:
«Lui é incapace di fare una scelta. Noi passiamo insieme tantissimo tempo sul lavoro dove tutto é sterilizzato (nessuno, proprio nessuno, né i miei genitori, né i miei amici, né le persone che conosciamo o i colleghi in ufficio sa della nostra storia e per questo siamo riusciti ad andare avanti per così tanto tempo. Io non voglio che il lavoro ci vada di mezzo, come faccio a staccarmi accanto alla sua sofferenza e indecisione?Luigi va in panico se non ci sono…su tante cose io sono il suo punto di riferimento, lui ha un senso di colpa verso di me e la sua famiglia ma per qualsiasi problema familiare o lavorativo fa riferimento a me e quando mi allontano lui va in grave crisi».
Lorella perció rimane impegnata tutto il tempo della relazione a fronteggiare, per come riesce, le sue molte difficoltà personali riempiendosi la vita con del lavoro extra orario, con gli amici, con tantissimo sport e quando può scappa in vacanza o a trovare i suoi a 500 km di distanza. Lorella é abituata a stare con Luigi solo durante gli orari di ufficio dove si comportano da estranei, si frequentano nelle pause pranzo (lei abita vicinissimo all’ufficio) oppure si incontrano durante alcuni congressi quando tutte le persone che li conoscono sono a dormire.
Dopo alcune sedute Lorella inizia la terapia con EMDR
ed ecco come cambiano le prospettive, Lorella dice:
«Mi preoccupavo dei suoi problemi come se fossero miei, settimana scorsa l’ho ascoltato ma mi dicevo che non erano problemi miei, nella realtà sembra che non sia cambiato nulla ma nella mia percezione si, se penso all’ultima settimana non c’è una situazione in cui io mi sia sentita vicina a lui o ad un suo problema, sono problemi suoi, cose sue ed io mi sento svincolata da tutto questo.»
Dopo altre sedute EMDR mi racconta un sogno:
«Ho spesso un sogno ricorrente: uno schermo bianco, un palcoscenico e un sipario bianco, di un bianco accecante e a fianco uno spazio piccolissimo dove sto io, dentro a una scatoletta e come contrasto a questa cosa grande avverto la sensazione di essere costretta a stare in quel posto molto piccolo perché se mi muovo si accende un motore. Avevo fatto perfino un corso per capire questo sogno ma la docente non seppe interpretarlo né aiutarmi»
La aiuto a comprendere quanto sia consapevole che la luce bianca accecante e il palcoscenico bianco manca di attori, manca lei che peró é illuminata sul da farsi e nello stesso tempo accecata, ha paura di vedere quello che le é fin troppo chiaro.
Successivamente Lorella lamenta di essersi sentita distratta, inconcludente su molte cose, di aver fatto molti sforzi per raggiungere dei risultati, di essersi arenata senza andare diritta all’obiettivo ma di averlo aggirato per arrivarci in modo contorto..aggiunge:
In alcuni momenti mi manca solo l’abitudine a pensare a Luigi, sono molte di più le volte in cui sono contenta che lui non ci sia neppure in ufficio ed è forte la sensazione di libertà che provo quando non c’è, se so che lui non c’è io sento l’aria più leggera, é troppo lo stupore di vivere momenti di vita normale senza dovermi più nascondere, senza dovermi più vergognare.
Prima non ero consapevole di questa mia sofferenza, come facevo a non accorgermene?
Dopo altre sedute ed EMDR
Prima la mia vita ruotava intorno a lui, se dovevo andare a cena con amici cercavo di farlo in tempi in cui lui non c’era, ora se lui è in ufficio io me ne vado, mi organizzo per non esserci e mi viene naturale. All’inizio guardavo la sua agenda e mi imponevo di incrociarci per poter stare insieme, adesso non mi pongo il problema, il fatto di non pensarci più è un cambiamento molto forte
E alla fine
non mi sento innamorata, non sento più nulla per Luigi e anche quando si avvicina ho una sensazione di estraneità, mi pare strano essere rimasta dentro questo limbo per così tanto tempo, mi sento come se stessi percorrendo un’autostrada senza nessuno davanti che mi impedisca di correre, posso lasciarlo quando voglio, lui fa le sue scelte io faccio le mie. Io l’ho lasciato quando sono venuta qui, lei mi ha restituito la luce per vedere. Continuo a pensare al fatto che ognuno faccia e debba fare le sue scelte ma di tutto quello che a lui è capitato lui ha le sue responsabilità come io ho le mie
La libertà e la forza di Lorella emergono in modo incisivo
ho strigliato un collega..era un mese che provavo a fargli capire cosa mi aspettavo da lui, scopro una parte di me..non so dove sia stata tutto questo tempo.. scopro risorse e capacità di reagire.. mi scopro decisa.. sto riuscendo a fare il capo quale sono! Sento chiaramente la sensazione: sbagli una volta? ok, ti aiuto, sbagli due.. alla terza te lo dico! Devi fare le cose come vanno fatte altrimenti te le faccio rifare anche cento volte se sarà necessario, io non le faccio più per te! Prima rifacevo il lavoro io, tutto intero anche perché non avevo il coraggio di fare il direttore!
Il percorso
Questo percorso é finito in meno di sei mesi, si trattava di un problema strutturato e difficile ma come dicevo prima, la cultura, l’intelligenza, la capacità di cooperare di Lorella si sono dimostrate fondamentali per la buona riuscita del nostro lavoro e il raggiungimento della sua serenità.