Giovanni 33 anni, lavora come dirigente in una azienda ed è circondato da belle donne.
Accusa impotenza sessuale sin dai suoi primi tentativi di rapporto sessuale.
Giovanni è molto legato la madre e afferma che la sua compagna, se non sarà pienamente accettata dalla madre, non potrà mai avere un futuro con lui.
Fino ad oggi Giovanni ha presentato diverse ragazze, che a lui piacevano, alla madre, sperando in una approvazione che finora non é arrivata.
Infatti la madre di Giovanni ha sempre espresso una qualche critica severa sul conto di ogni ragazza smontando tutti i desideri e le aspettative del figlio.
Anche l’ultima ragazza, che é molto bella, di cui Giovanni si dichiara veramente innamorato, é stata criticata dalla madre, «troppo bella, le donne troppo belle sono inaffidabili…costano troppo e non puoi mantenertela»
Il motivo per cui Giovanni viene da me é perché non riesce ad avere un’erezione che gli consenta un rapporto sessuale con una ragazza che non piaccia alla madre… Mentre racconta comincia ad essere molto confuso, dice «intravedo un nesso di causa-effetto che non sono in grado di risolvere»
Spiego a Giovanni le regole della relazione psicoterapeutica e gli chiedo di affrontare il problema analizzando insieme i contenuti delle sue mappe riguardanti la sessualità nel suo dialogo interno, nella relazione con la madre e col mondo e pongo una condizione assoluta:
“che non confidi alla madre nulla circa i nostri colloqui e la relazione con la sua ragazza, solo a questo patto io sarò in grado di prendermi cura del suo problema”.
Giovanni accetta e stabiliamo il nostro contratto terapeutico.
Scopro che per Giovanni le donne si suddividono in due categorie: quelle come la madre dedite alla famiglia, quasi Sante e tutte le altre non approvate (criticate) dalla madre e quindi inaffidabili.
L’impotenza e l’incapacità di avere una erezione ed un rapporto sessuale con una ragazza che non è approvata dalla madre ci permetterà di lavorare sui contenuti della mappa della sessualità di Giovanni alla cui base sta la relazione di “compiacenza” avuta con la madre nei primi anni di vita per garantirsi le attenzioni materne.
La psicoterapia di Giovanni é una psicoterapia in senso stretto:
Ripercorriamo le mappe di lettura di se stesso e del mondo attraversando i sistemi motivazionali, la TdM e la MtC.
Solo quando il significato del lavoro svolto insieme in terapia, acquista agli occhi di Giovanni la chiarezza di un puzzle completato, comunico a Giovanni che è libero di comunicare alla madre tutto quello che desidera e Giovanni come era ovvio risponde affermando:
«sono cose intime mie in cui mia madre non c’entra, io non ho nulla da riferirle in merito, non ho bisogno della sua approvazione, sono un uomo, so come gestirla»
Quasi superfluo aggiungere che Giovanni ha risolto con piena soddisfazione il suo problema ed oggi la coppia é felice e realizzata.