L’EMDR ha la capacità di facilitare profondi cambiamenti terapeutici -molto più rapidamente di quanto tradizionalmente si riteneva necessario- indipendentemente dal numero di anni trascorsi dall’evento traumatico. Nell’EMDR gli effetti terapeutici vengono raggiunti attraverso il collegamento adattivo di reti neurofisiologiche associative nei sistemi cerebrali di elaborazione dell’informazione. La grande vicinanza fisica di queste reti porta logicamente a ritenere che i risultati della terapia non devono essere rigidamente legati al tempo.
Per esempio sono stati riferiti -da alcuni responsabili di “programmi dei centri medici del dipartimento affari reduci americano” – casi di rielaborazione in una unica seduta delle esperienze traumatiche con reduci del Vietnam, nei quali si notava una completa de-sensibilizzazione e ristrutturazione cognitiva di quei ricordi traumatici cruenti che fino a quel momento (decenni) non avevano risposto alle altre terapie (Daniels et al., 1992).