Il disturbo di personalità narcisista (DPN) è caratterizzato da un esasperato ed esasperante atteggiamento di autoesaltazione che trova le sue radici fondanti in esperienze infantili dolorose, umilianti e persistenti.
Attraverso queste esperienze dolorose la persona con disturbo di personalità narcisista (DPN) ha strutturato un senso di sé grandioso unitamente ad un senso di impotenza che spiegano quell’urgenza dolorosa e inconsapevole a reagire difronte a situazioni in cui questi temi vengono anche solo sfiorati psicologicamente.
Nella vita pertanto, a causa di queste dinamiche che entrano inconsapevolmente in azione a livello relazionale, la persona con DPN si muove sprovvisto di mezzi e strumenti efficaci a vedere e fronteggiare e risolvere il suo disagio che irrompe nelle sue relazioni
Il DPN è precipuamente caratterizzato da una modalità di pensiero, di lettura della realtà e di comportamenti relazionali, sociali e affettivi molto disfunzionali e persistentemente disadattivi oltre che inconsapevoli.
La persona con DPN non vede o vede parzialmente questa modalità problematica di interpretare se stesso e gli altri. Anche se il nucleo di questo disturbo risiede nell’autoesaltazione “tu non sai chi sono io” che porta gli altri a reagire –“chi ti credi di essere”?– va sottolineato che il cuore del problema è situato nella grande vulnerabilità della persona con DPN verso quei temi dolorosi che hanno segnato così profondamente il suo percorso di vita.
Caratteristiche del Disturbo Narcisistico di Personalità
Guardando più nel dettaglio gli aspetti di questo disturbo possiamo evidenziare una fragilissima sensibilità verso determinate esperienze nel “qui e ora” che sono vissute come umiliazioni intollerabili e che recano in sè il pericolo di distruggere o far fallire l’intera struttura personale e quindi la sopravvivenza stessa della persona con DPN.
Ne consegue che quelle esperienze (familiari o sociali o professionali) vissute come dolorose e umilianti nell’arco della vita, si collegano al vissuto del passato rivisitando quella sensazione dolorosa di non valere nulla e reagendo inconsapevolmente a quello e ad una ennesima intollerabile esperienza di fallimento dell’intero sistema personale.
Come reazione a questa lettura distruttiva di sè e della realtà intorno la persona con DPN reagisce cercando di contrapporsi in modo esagerato aggredendo o umiliando e offendendo l’altro convinto della legittima posizione assunta e immune e inconsapevole della portata e delle conseguenze delle sue reazioni.
Ecco perchè la persona con DPN per prima cosa costruisce linee strategiche di comportamento familiari e sociali di tipo difensivo: la prima strategia gli serve per rendersi inattaccabile alle critiche di terzi e per l’autoaffermazione di se stesso sviluppa capacità inusuali che risultano oggettivamente valide. Per questo motivo nel DPN la fiducia nelle sue capacità è reale.
Come seconda strategia la persona con DPN sa essere distaccato dagli eventi emotivi mantenendo un comportamento freddo di superiorità che lo rende impermeabile all’attacco degli altri.
Come terza modalità strategica la persona con disturbo di personalità narcisista usa modi aggressivi ed espressioni verbali insolenti e maleducate fino alla violenza verbale per mantenere la propria superiorità che sente minacciata e per sottomettere psicologicamente (o a volte anche fisicamente) l’altro onde evitare il contatto e il confronto con quella parte di se stessa inadeguata e umiliata.
A lungo andare questa modalità di arginare le conseguenze del sentirsi esposti e vulnerabili alle critiche e alle umiliazioni da parte degli altri comporta uno stato di allerta e dunque di stress fisico (adrenalina e cortisolo) per la propria autoaffermazione con costi sulla salute fisica ( ipertensione, insonnia che poi vanno placati con comportamenti di abuso: alcool, sesso ecc) e sul clima relazionale: tutte conseguenze molto pesanti.
Il non potersi abbandonare alle gioia delle realtà familiari e relazionali rilassandosi piacevolmente senza sentirsi sempre in guerra, fa sì che questa modalitá conflittuale della persona con DPN porti gli altri a lungo andare a starle alla larga e ad abbandonarla facendola sentire umiliata e sconfitta per l’ennesima volta in un ciclo autoperpetuantesi all’infinito.
Il disturbo di personalità narcisista è un disturbo post-traumatico complesso e la terapia con EMDR sarebbe la migliore soluzione strategica e terapeutica da mettere in atto dallo psicoterapeuta ma è difficilmente accettata dal paziente
L’EMDR resta comunque la soluzione migliore e più rapida per affrontare e risolvere nel DPN i traumi del passato lasciandoli nel passato impedendo a quei ricordi di irrompere inconsapevolmente nel presente del paziente influenzandone i suoi comportamenti e la sua vita.
L’handicap della psicoterapia con questi pazienti esiste ed è reale: il paziente difficilmente accetta con fiducia questa tecnica in quanto consiste in un aiuto profondo ma accettare questo aiuto lo farebbe sentire sminuito, vulnerabile, sottomesso e umiliato.
Per questa ragione possiamo affermare che il paziente con DPN mal si adatta alla collaborazione richiesta, per non mettere in discussione le proprie convinzioni, “conditio sine qua non” per uscire dalla sua sofferenza.