Jasmine ha 35 anni, è sposata e rifiuta il rapporto sessuale che considera un gesto di sottomissione e di una violenza inaudita.
J. è sempre arrabbiata, soffre di insonnia e di sindrome premestruale con scoppi di ira vicino al ciclo. Ha subito un trauma dello sviluppo in età infantile quando il padre, oltre a spiegare a lei e alla sorella, come vengono generati i bambini col rapporto sessuale, le ha fatto assistere all’età sei anni, insieme alla sorella di otto, al filmato di un parto, in tutta la sua crudezza, di come nasce un bambino.
Jasmine, si è messa a ridere quando le ho fatto notare che nell’animale, che ha il corpo che si estende in linea orizzontale e il cervello è a poca differenza di altezza dall’ano. Invece si è ammutolita quando le ho fatto notare che negli umani, il cui corpo si estende in linea verticale, il cervello è posto molto in alto rispetto all’estremità intestinale. Quando le chiesi se per caso questo per lei, avesse una logica, sul suo viso ho colto una espressione di paura .
Le ho chiesto di guardarsi allo specchio che aveva davanti a sé, e J. si sorprese di quanto fosse cambiata la sua espressione, (rispetto alla domanda precedente che le aveva provocato ilarità), nello stesso momento in cui non aveva una qualunque risposta alla mia domanda.
Sembrava una bambina spaventata.
É proprio questo che capisce Jasmine: che il suo cervello emotivo gestisce la sua vita, che ragiona con la pancia, cioè con quella parte di cervello più bassa, come negli animali.
Dopo un anno di Psicoterapia avvicino Jasmine al Neurofeedback.
La sua attività cerebrale rivela iperattività nelle aree che elaborano la paura mentre a livello frontale (nelle aree dei processi cognitivi più elevati) si manifesta una attività ridotta ma qualcosa comincia a cambiare già dopo tre sedute.
Jasmine non capiva il senso della convivenza, della umanità sua e altrui, delle paure e dei bisogni suoi e altrui e come poter fare per fronteggiare il suo problema.
La psicoterapia, l’EMDR e il Neurofeedback in ulteriori 10 sedute risolvono definitivamente il problema -modulando l’attivazione cerebrale- di J. che finalmente sorride simpaticamente di se stessa dopo aver iniziato a vivere la sua sessualità in modo sereno e dopo aver cambiato il modo di rappresentare se stessa ai suoi occhi e a quelli del mondo senza più paure .